LONGOBARDI. Un popolo che cambia la storia
Dal 1° settembre fino al 3 dicembre
Una mostra epocale che sarà inaugurata a Pavia il 1° settembre 2017. “LONGOBARDI. Un popolo che cambia la storia” sarà una mostra internazionale, con più sedi espositive: fino al 3 dicembre presso il Castello Visconteo, poi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e da aprile 2018 all’Ermitage di San Pietroburgo. L’impegno profuso per la sua realizzazione è nei suoi numeri: 300 opere provenienti da più di 80 musei e altri enti; 32 siti e centri longobardi rappresentati; 58 corredi funerari esposti integralmente e 17 video originali e installazioni multimediali.
I Longobardi come non li abbiamo mai visti prima! Il popolo che unì Europa e Mediterraneo torna a Pavia, per un grande evento internazionale, che parte dall'antica capitale longobarda, passa per Napoli e arriva fino a San Pietroburgo. Ecco il video di presentazione della mostra #mostralongobardi
Pubblicato da Longobardi. Un popolo che cambia la storia su Martedì 30 maggio 2017
Si deve a Paolo Diacono, monaco e studioso vissuto nell’ottavo secolo, la “Storia dei Longobardi” dalla quale sono state tratte preziose indicazioni su questo popolo. Nell’opera, scritta in latino, si ripercorrono le vicende del regno fino al 744, anno della morte del re Liutprando. Entrati in Italia dalla Pannonia (corrispondente all’attuale zona tra Slovenia e Ungheria) nel 568, nel 572 conquistavano Pavia e la eleggevano a capitale del loro regno. Da allora in poi le loro vicende si sono intrecciate con quelle della storia d’Italia: arte, diritto e anche folklore ricordano i re e le regine dai nomi altisonanti. Nei libri di scuola viene studiato l’Editto di Rotari del 643, con cui il re longobardo metteva per iscritto le leggi del suo popolo, fino ad allora affidate alla trasmissione orale. Anche il folklore ricorda ancora le trame politiche e familiari di quel lontano passato. Si narra che il re Alboino costrinse la sua seconda moglie Rosmunda a bere nel teschio del padre sconfitto e che questa lo facesse poi uccidere in una congiura. Altre celebre regina longobarda fu Teodolinda, moglie di Autari e Agilulfo, di cui a Monza si celebrano le gesta nella Cappella degli Zavattari. L’eredità lasciata dai Longobardi è presente anche nella lingua parlata tutti i giorni: nomi come Adalgisa, Aldo, Guido e Lamberto, oggetti come panca o zolla, solo per fare degli esempi. Ancora: le numerose località che si chiamano Fara indicano un’antica fondazione longobarda, essendo quel termine usato per indicare un gruppo unito da vincoli familiari.
Oltre alla mostra presso il Castello Visconteo, la città ha previsto un ricco calendario di eventi: visite guidate alle cripte sotterranee, al monastero Santa Maria Teodote e in generale alla Pavia Longobarda si susseguono fino a dicembre mentre una mostra dedicata a re e regine presso la biblioteca dell’Università sarà aperta fino al 28 ottobre. Previsti anche intrattenimenti per bambini e ragazzi.
La capitale del regno longobardo rivive l’antico splendore della corte che qui si insediò e si unisce a Napoli per il ricordo di un popolo che ha lasciato il segno nel paese. Noi ne abbiamo parlato nel nostro itinerario: I Longobardi nella Pianura Padana .
Per maggiori informazioni sulla mostra sono disponibili il sito dedicato www.mostralongobardi.it e il sito di informazioni turistiche www.vivipavia.it
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