header via francigena

La Via Francigena in Pianura Padana

Amato dai grandi pensatori, da Kant a Gandhi, da Rousseau a Nietzsche, il cammino è l'occasione per un viaggio diverso, personale e spirituale, che oggi è sempre più di moda. Soprattutto se si fa seguendo le orme di viandanti che fin dal medioevo tentavano di raggiungere i luoghi sacri della cristianità. Tra i cammini spicca la Via Francigena, il pellegrinaggio che nel 990 il Vescovo di Canterbury Sigerico (Sigeric) descrisse nel suo diario di viaggio fino a Roma. Dalla Francia entrava in Italia per il passo del Gran San Bernardo, superava la Val d'Aosta, passava in Piemonte toccando Vercelli, attraversava il territorio lombardo in terra pavese, raggiungeva Piacenza e l'Emilia per poi dirigersi verso il passo della Cisa e la Toscana. Che si faccia a piedi o con altri mezzi, l'itinerario è oggi il pretesto per scoprire i percorsi medievali nelle città o una terra a vocazione agricola, tra antichi e isolati casali, cascine e piccole tenute di tanto in tanto intervallati da caratteristici paesini.

Prima parte: Lombardia
Il tratto lombardo della Via Francigena tocca Pavia, la Lomellina e il Lodigiano. Interessante è soprattutto Pavia, storica capitale del regno longobardo e dal Medioevo sede di una delle più antiche università italiane, dove sono da visitare il museo del Castello visconteo, San Pietro in Ciel d'Oro, il Duomo, il famoso ponte coperto sul Ticino e la Certosa, pregevole esempio di arte lombarda del sec. XV, voluta da Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano e signore di Pavia, con una struttura che riprende quella dei conventi certosini. Ma anche la Lomellina conserva borghi suggestivi, spesso fortificati e raggruppati intorno a un imponente castello. Come quello di Sartirana, il più grande dell'area, fatto edificare verso la fine del XIV secolo da Jacopo dal Verme su ordine di Gian Galeazzo Visconti. Ha pianta quadrangolare, fossato circostante, cortile interno e quattro torri agli angoli. Altrettanto incantevole è il castello di Belgioioso, voluto da Gian Galeazzo Visconti nella seconda metà del Trecento, con la facciata merlata, il ponte levatoio, e la villa settecentesca con grande parco, che oggi ospita divertenti mostre-mercato. Sfarzoso è pure il castello Cusani Visconti a Chignolo Po, uno dei rari esempi di architettura neo-medievale del XVIII secolo, che da avamposto bellico si è trasformato in elegante dimora di campagna con tradizionale giardino all'italiana.
La via Francigena entra poi in territorio lodigiano. Da non mancare, per la suggestione della storia, è il transitum Padi a Corte S. Andrea, frazione di Senna Lodigiana, l'antica " Curtis Sinna "d'epoca Carolingia: qui per tutto il medioevo i pellegrini provenienti dall'Europa del Nord trovavano la possibilità di un imbarco sullo zatterone per passare il Po e proseguire il viaggio verso Roma. Merita anche spingersi fino a Lodi, che ha la Cattedrale, in stile romanico, inserita in Piazza della Vittoria, notevole esempio di platea maior altomedievale. Il maestoso portale della chiesa presenta importanti sculture del secolo XII. Anche se nell'interno gli affreschi sono successivi (vanno dal secolo XIII al XIV), così come i dipinti (sec. XVI-XVII), nella navata centrale c'è una rara scultura romanica raffigurante L'ultima cena. Nella cripta sono conservate le reliquie di san Bassiano, patrono della città. Uscendo, si possono trovare tracce medievali anche nel Palazzo Vescovile. È in stile romanico-gotico anche la Chiesa di San Francesco, in Piazza Ospitale, del sec. XIII, con la facciata che presenta alte monofore e bifore "a tutto cielo". Fuori città, si visita con piacere L'abbazia dei Santi Pietro e Paolo di Abbadia Cerreto, costruita dai monaci cistercensi sopra una precedente fondazione del 1084: è un esempio prezioso dell'architettura cistercense lombarda e segna il passaggio dallo stile romanico a quello gotico.

Seconda parte: La Via Francigena. L'Emilia
Delle grandi strade che attraversarono l' Europa del Medioevo una delle più importanti fu la via Francigena, che univa Roma al Mare del Nord e su cui si muovevano i pellegrini diretti a Roma. Piacenza ebbe un ruolo strategico, al centro delle più importanti vie di comunicazione della zona, prima fra tutte la Via Emilia. Piacenza nel Medioevo risulta dotata di un buon numero di ospedali che la mettevano in grado di assolvere alla sua funzione di centro vitale del percorso francigeno. Un ruolo che si riflette nell'interessante percorso medioevale che si snoda in città. Da piazzale delle Crociate dove si erge l'imponente basilica di Santa Maria di Campagna e attraversando la via omonima si raggiunge piazza Borgo con la chiesa di S.Brigida che, in origine, aveva annesso un hospitale, punto di incontro dei pellegrini che provenivano dal Nord Europa. Passando per via Garibaldi si arriva nel cuore della città: Piazza Cavalli con il monumentale Palazzo Gotico e le statue equestri dei Farnese. Poco lontano imboccando via Sant'Antonino si può sostare ed ammirare la più antica chiesa della città, l'attuale basilica di Sant'Antonino . Proseguendo per la lunga via Scalabrini ci si porta su una delle più importanti arterie della Via Francigena: la via Emilia. Essa conduce fuori dalla città passando per San Lazzaro attuale sede del Collegio Alberoni, seminario vescovile della città, e dell'annessa Galleria d'arte, dell'università e di un convento per pellegrini.
Altra tappa obbligata è il borgo di Castell'Arquato, nella verde Val D'Arda, con la Rocca Viscontea voluta da Luchino Visconti nel 1342. L'edificio, tutto in laterizio, comprende due parti collegate fra loro: un recinto inferiore di forma rettangolare, più ampio, disposto su due gradoni e uno minore, posizionato più in alto. Sovrasta l'intero complesso il mastio, un tempo isolato, perno della difesa urbana e del sistema di sorveglianza dell'intera vallata. Della Rocca Viscontea sono visitabili i cortili esterni, l'interno del mastio e il museo multimediale della vita medievale. Si può pure visitare l'ex Ospitale di S. Spirito, costruito un tempo per l'accoglienza dei pellegrini, oggi sede di un Museo Geologico, con reperti che illustrano l'evoluzione morfologica della zona.
Interessante sulla via Francigena è anche Fidenza, l'antica "Fidentia Julia" chiamata, in epoca medievale, Borgo San Donnino. Da non perdere il Duomo, uno dei massimi esempi dell'architettura romanica padana, la cui facciata fu realizzata su disegno dell'Antelami. Una statua regge un cartiglio che recita "L'apostolo Simone indica che questa è la Via per Roma".

Tweet

Seguici su

logo-g 50X50

Resta aggiornato!

Iscriviti

Scegli la newsletter che vuoi ricevere per restare aggiornato sulle città d'arte della pianura padana.
Privacy e Termini di Utilizzo

Città alla carta

caldana