Istituita nel 1973 come centro per l'allevamento e la reintroduzione di animali selvatici in natura, il progetto iniziale venne modificato in direzione di una ricostruzione degli ambienti necessari a rendere possibile per gli animali rimanere in loco. È gestita dalla Società Ornitologica Pavese e nel 1994 è stata aperta al pubblico.
L'oasi è costituita da una serie di ambienti diversi, collegati fra loro da un percorso obbligato.
Si possono osservare: stagni con serpenti d'acqua, con castori, con pellicani europei, con fenicotteri, cicogne e mignattai; una marcita; un ambiente fluviale interamente ricostruito (per il quale sono state realizzate delle postazioni sotto il livello dell'acqua che permettono di osservare trote, lucci, carpe); numerose voliere, quella dei falchi pellegrini, degli uccelli di palude (spatole, aironi, mignattai, piccoli trampolieri e anatre), degli uccelli migratori che si fermano qui a sostare in determinati periodi dell'anno (ibis, cicogne, alcune specie di aironi, cavalieri d'Italia), dei cavalieri d'Italia con gruccioni e martin pescatori; una garzaia (vi si possono osservare garzette, sgarze ciuffetto, aironi cinerini, aironi guardabuoi e saltuariamente aironi bianchi maggiori); una voliera dove è stata riscostruita la foresta pluviale (tra palme, felci, mangrovie, liane tropicali e ninfee vi sono ospitati ibis scarlatti e uistiti dai pennacchi bianchi (scimmiette), spatole rosa e tacchini ocellati. Nelle serre del Tropicarium si possono inoltre osservare tucani, colibrì, uccelli parasole, farfalle tropicali e bradipi.
Tra le piante di origine africana e asiatica qui coltivate ci sono passiflore, ma anche l'ananas, la vaniglia e il cacao. È stato inoltre predisposto un tunnel sotto gli stagni che permette di osservare la fauna degli ambienti lacustri senza disturbare gli animali. Nell'ambiente sono presenti moltissime specie vegetali d'acqua europee e si possono osservare uccelli acquatici (tra i tanti, anatre, martin pescatori, avocette) e anfibi (rane, rospi, tritoni e salamandre).
L'oasi è dotata anche di un centro di riproduzione per pappagalli e tucani e di uno per i falchi pellegrini; i successi ottenuti nella reintroduzione in natura di queste e di diverse altre specie di uccelli ha fatto conoscere l'Oasi di Sant'Alessio in tutto il mondo.
Come arrivare
Uscendo da Pavia (via Ferrini), in direzione Lardirago, proseguire fino all'indicazione per Sant'Alessio con Vialone. L'oasi è ospitata nel Castello di Sant'Alessio.
Visitare l'oasi
I sentieri sono ben tenuti e facilmente percorribili (è consigliabile indossare pantaloni e maglie a maniche lunghe per difendersi dai numerosi insetti).
L'Oasi è dotata di zona ristoro (vendita bibite, gelati e panini), zona picnic e zona giochi per bambini (spazio sabbia, campo di calcio e di pallavolo). Essendo proibito l'ingresso agli animali domestici, è stata predisposta una serie di box dove è possibile far custodire i cani dei visitatori.
È possibile richiedere visite guidate, ma per le scolaresche è obbligatoria la prenotazione.
Per informazioni
Oasi di Sant'Alessio
Castello di Sant'Alessio – 27016 Sant'Alessio con Vialone (PV)
Tel. +39 0382 94139
Fax +39 0382 953940
info[@]oasisantalessio.com
www.oasisantalessio.org
Apertura al pubblico
Formalmente la visita all'oasi è consentita solo ai soci della Società Ornitologica, ma, al momento dell'acquisto del biglietto d'ingresso, per ogni visitatore viene effettuata l'iscrizione annuale come socio sostenitore (senza costi aggiuntivi, ma che anzi dà diritto a un altro ingresso scontato).
Febbraio e marzo: domenica e festivi dalle 10 alle 18
Dal 23 marzo al 3 novembre: martedì - domenica dalle 10 alle 20 (chiusura biglietteria ore 18)
Chiusura dicembre, gennaio e tutti i lunedì non festivi.